Bollettino Monsanto: Metacritic 6,3 e Donald Trump dà a Neil dell'ipocrita


Mentre la preview di The Monsanto Years comincia a far parlare di sé, totalizzando per ora il punteggio di 6,3 (ovvero la sufficienza) su Metacritic.com, il candidato alla presidenza Donald Trump dà battaglia a Neil Young definendolo "un completo ipocrita". Dopo aver utilizzato "Rockin' In The Free World" per la sua campagna, senza il consenso di Neil, questi ha subito risposto con una dichiarazione pubblica. Ora Trump si sfoga su Twitter dicendo: "Pochi mesi fa Neil Young è venuto nel mio ufficio chiedendo soldi per un progetto audio e la settimana scorsa mi ha chiamato invitandomi a un suo concerto". E posta non solo la fotografia ma anche la richiesta di denaro firmata da Neil.


Tornando a nuovo album, la rivista Uncut è stata la più generosa (voto 8) definendolo un disco "talvolta poco coeso, spesso sentimentale e a tratti toccante". Popmatters, altro sito di tutto rispetto, gli dà 7: "Young raggiunge l'equilibrio tra il songwriting e le prestazioni quando mette sul tavolo il cuore attraverso la ribellione". Le altre 8 recensioni, delle 10 finora apparse su Metacritic, confermano la sufficienza della media: "le tendenze monotematiche di Young a fatica dopo qualche canzone iniziano a crescere" (The Indipendent, 6), "come disco esplicito e di attualità è comunque coinvolgente e in gran parte efficace" (Now Magazine, 6). Il più scontento è Slant Magazine (4): "senza nessuno che reprime i suoi peggiori impulsi, Young è sceso nella predica estrema, creando musica precisa da un punto di vista morale, ma sciatta da tutti gli altri punti di vista".

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